Dodgeball:Mingione batte i pugni sul tavolo, richiamando all’ordine lo sport che insulta!

MingioneTroppo spesso i discorsi che trattano del Dodgeball sono intarsiati di remore e pregiudizi siamo qui per far chiarezza su di esso, ci rivolgiamo specialmente ai muniti di intelligenza sportiva, iniziando con il dire che il Dodgeball è uno sport scomodo, tale posizione è determinata dal suo orgoglio, infatti non è per nulla disposto a chinare il capo di fronte agli sport “maggiori”, neppure di fronte a quelli che fanno la voce grossa, per nulla intimorito ha fatto delle sue origini umili di palla avvelenata; Un punto di forza arrivando ad essere uno sport riconosciuto dal CONI. Così come promossa dall’ASTIL questo sport assume una forte valenza socializzante, ideale in una società come quella odierna tutta concentrata sul singolo e sui suoi obiettivi e inclusiva, in grado di accogliere persone con diverse problematicità perché come dice Pierre De Coubertin “lo sport deve essere patrimonio di tutti gli uomini e di tutte le classi sociali”, convinti come siamo che “ lo sport è parte del patrimonio di ogni uomo e di ogni donna e la sua assenza non potrà mai essere compensata”. Lealtà e rispetto sono i pilastri sul quale si fonda l’associazione sportiva ASTIL; in particolare bisognerebbe ricambiare con gratitudine specialmente al suo fondatore Mirko Mingione, diverso tra i diversi che ha raggiunto in molti ambiti obiettivi sportivi, essendo pronto a sfidare i suoi limiti e quello dei suoi atleti. Perché Mirko vuole credere a Gabriella Dorio quando dice che “la degenerazione dello sport e mercificazione economica, a ricerca del successo o addirittura del successo a tutti i costi e con tutti i mezzi, anche illeciti riguarda una piccola minoranza di atleti ( e aggiungerei anche allenatori) non è generalizzabile. Ed è riferibile ad alcuni sport che a tutto l’ambiente. L’ASTIL sceglierà sempre di correre sulla pista, scavalcando gli ostacoli del pettegolezzo, dell’invidia e dell’arrivismo. Perché lo sport ha bisogno di genuinità. Mingione Mirko in qualità di legale rappresentante, e orgogliosamente mister di un team fondato nel 2010, “L’ASTIL”, ritiene giusto tirare le somme del lavoro svolto fino ad oggi, e rilasciare qualche commento. 4 anni di lavori, 4 anni in cui questo presidente, ha fondato una società sportiva improntata sul diverso, sull’esaltazione delle individualità. Ad oggi, l’astil, ha deciso di non essere imprenditore sportivo, forse risultando anche molto antipatica a chi vive dello sport, ; ci definiamo lo sport a basso costo accessibile a tutti, ma sopratutto accessibile a chi riconosce nello sport, il valore olimpico di integrazione, di un’attività che può, anzi deve esser e facilmente ragiungibile da tutti. Noi, d’altra parte siamo una società diversa, all’insegna di un mister cieco, venuto da ben 6 sport diversi, sport tra l’altro che mi hanno visto sempre nei primi tre gradini del podio e che mi ha permesso di conoscere l’essenza dello sport e non l’imprenditorialità di quest’ultimo, molto devo al mio maestro di vita Elio Paparello dello Judo Fondi che mi ha trasmesso la voglia di far fluire la passione in altri individui, mai però lucrando, ma prestandosi proprio per passione a trasmettere; un’altro elemento che mi ha insegnato a vivere lo sport inteso come accrescimento dell’animo e psicofisico, è la mia inclinazione al sociale, non potrebbe essere diversamente vista la mia condizione di non vedenza. Ad oggi con il dodgeball, che il Lazio non conosceva, sono arrivati pure i primi risultati importanti, un quarto posto nel dodgeballday di Bologna, un secondo e terzo posto nel torneo del dodgeball king di Lucca, due terzi posti nel trofeo fair-play, evento cartello laziale, e ad oggi, al primo campionato regionale, si guida la classifica con un primo ed un secondo posto e per finire, un oscar come miglior dirigente sportivo da parte dello sport events 2014 che il mister o anche detto “mosca cieca” apostrofato da qualche uomo di infinita pochezza; che dire? I risultati si commentano da soli, io dal mio canto posso dire anche che questo cieco di mister, prepara una pattuglia di individui non a vincere, ma a vivere. La mia esperienza passata, mi ha portato a vivere 6 sport diversi, e l’insegnamento principe che nella palestra viene trasmesso, non può essere ovviamente quello di sottovalutare o smentire i benefici degli altri sport, negherei il mio passato sportivo, haimé però, ad oggi nel territorio, fondano, il fenomeno Astil viene temuto, e anche molto criticato, ma questo Presidente, che intende lo sport in senso lato, non commenta, si limita a sorridere sulle invettive e sulle ilarità di chi nemmeno conosce cosa c’è dietro l’Astil; qualche precisazione è doverosa però: Mentre gli altri discriminano, non accettano atleti con qualche problema fisico, mentre gli sport più titolati mostrano orgogliosi gli atleti perfetti, io non sbatto la porta in faccia a chi, la vita gia li ha fatti nascere un passo indietro, l’infortunato lo curo, non lo mando via, all’atleta gli insegno come è fatto il corpo umano, ed in ultima istanza, nella mia palestra, si da luogo ad una passerella di specialisti, che guardano, osservano, perchè per me l’atleta, non è fonte di guadagno, ma è base della società, e questa società, intende fare nel proprio piccolo delle basi forti e sicure; gli altri invece, son liberi di far nascere dalle proprie mani, il frutto della propria moralità, e sopratutto coscienza; un ultima necessaria apostrofazione va fatta sull’educazione inteso come senso civico, l’A.S.D. ASTIL, fonda il suo credo sul rispetto della simbologia, e sopratutto sulla compostezza sociale, ad esempio accogliere la fiaccola olimpica alzandoci, e rispettando l’inno di Mameli, che permette ancora oggi di chiamarci fratelli, elementi, che fanno dell’ASTIL, una società, scomoda per le altre, perchè, sottolinea, la mancanza di cultura e di reali principi morali delle stesse.

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