Il Citta’ di Minturno rischia di finire anzitempo il campionato.

Il Città di Minturno rischia di finire il campionato in netto anticipo per la delicata situazione che si è creata, a causa del mancato pagamento dei rimborsi a giocatori e staff tecnico. Sotto accusa è il presidente Daniele Di Ciaccio che, secondo quanto contestato dai tesserati, non ha provveduto a versare quanto promesso all’inizio della stagione. In verità la situazione si era già manifestata qualche settimana fa, tanto che i giocatori si erano rifiutati di allenarsi. Il tutto si è trascinato per diversi giorni, con vari appuntamenti tra atleti e presidente, che sono poi saltati per l’assenza del massimo dirigente, che abita in una cittadina vicino Roma. Venerdì scorso la situazione si è fatta incandescente, in quanto la squadra aspettava una soluzione della vicenda, mentre qualche giocatore già aveva deciso di cambiare aria (Quintigliano approdato all’Ausonia). Ma l’incontro è saltato per l’assenza del massimo responsabile della società; gli altri dirigenti hanno poi convinto i giocatori a scendere in campo col Vodice, con l’impegno da parte di Daniele Di Ciaccio di presentarsi lunedì per i pagamenti. Ma anche l’altro giorno non c’era traccia del presidente e i giocatori non hanno mancato di far sentire la loro voce, chiedendo immediatamente lo svincolo o il trasferimento. Esiste, mai come ora, il rischio che tutto salti, anche se rimane una flebile speranza per venerdì prossimo. Intanto la squadra non si allena e domenica è in programma il big match con l’Ausonia, compagine dove militano diversi ex. Ma se non ci saranno colpi di scena, caratterizzati dalla “ricomparsa” del presidente, è quasi certo che domenica mattina ad Ausonia la squadra non si presenterà; in particolare il problema maggiore è costituito dal fatto che i giocatori, vista la situazione, vogliono tutti andar via, visto che i regolamenti consentono i trasferimenti e gli svincoli sino al 16 dicembre prossimo. Una situazione incredibile, che rischia di far perdere il titolo di Promozione al Minturno, che, tra l’altro, non ha nemmeno risolto la questione dell’agibilità del campo, chiuso al pubblico già da tre turni.

Gianni Ciufo per Latina Editoriale Oggi

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