Karel Zeman riavrà Bangu e dovrà valutare le condizioni di Maesano e Knudsen, indisponibili per la sfida contro la Paganese. Reggina che forse non ha provato tutte le opzioni per uscire dalla crisi. Se il tecnico, ad oggi, non si tocca, il 4-3-3 ammirato dalla sfida contro il Matera in poi, non ha dato i frutti sperati, anzi – a detta degli stessi calciatori – non ha proposto più novità rispetto a quanto atteso dagli avversari. Volendo dare per buona la considerazione che non si tratta solo di problema mentale, allora bisogna cambiare qualcosa, tatticamente parlando. Può anche darsi che il problema sia riconducibile alla pochezza tecnica di un allenatore che ci ha capito poco o niente. Ad ogni buon conto, c’è da segnalare la presenza di Mister Sanderra in quel di Pagani. L’ex tecnico del Latina non si è certamente recato al Marcello Torre per visionare gli azzurri di Gianluca Grassadonia che sta andando oltre le più rosee aspettative della vigilia e che, ovviamente, non ha alcun bisogno di cambiare timoniere. Può anche darsi che qualcosa stia bollendo in pentola. Il dato oggettivo è uno ed uno soltanto: gli amaranto non possono dormire sonni tranquilli sapendo di ospitare D’Agostino e compagni che tanto bene stanno facendo al primo anno assoluto di Lega Pro. Ed un’ulteriore sconfitta assumerebbe i connotati di tremenda tragedia con lo spauracchio della retrocessione dietro l’angolo. Ma anche Mister Pochesci deve prestare molta attenzione al Granillo. Siamo infatti sicuri che l’esperienza saprà far cacciare d’impaccio la banda del presidente Mimmo Praticò. D’altronde, una società che ha conosciuto i fasti della Serie A; che ha avuto tra le propria file gente del calibro di Pirlo, Kallon, Taibi, Baronio, Mesto, Sottil, Bianchi, Cozza; che ha fatto tremare squadroni come Juve, Inter, Milan, Roma (nella foto uno scorcio della Curva dei tifosi della Reggina in un Roma-Reggina con oltre 15.000 presenze); che ha sfiorato la Coppa Uefa in almeno tre occasioni su nove anni di massima serie; che è quarta nelle graduatorie di presenze ai botteghini; insomma, una città che vive di pane e Reggina non si farà cogliere impreparata. Conosciamo Reggio la sua gente. Conosciamo la fierezza dei reggini e conosciamo la loro cocciutaggine: si salverà. Eppoi, è probabile che dagli Stati Uniti arrivino i fondi necessari per far ritornare a splendere la vera “Stella del Sud”
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