E’ l’uomo del momento: Ivan Varone, il centrocampista dell’Unicusano Fondi divenuto oramai titolare fisso dell’undici di Sandro Pochesci. Il talento classe ’92 ha segnato pochi giorni fa il gol decisivo nella sfida contro contro la Vibonese: grazie alla sua marcatura, la squadra fondana ha concluso nel migliore dei modi un 2016 meraviglioso.
In esclusiva per Sportpontino.com, Varone ha concesso una lunga intervista ai nostri microfoni…
[Intervista di Andrea Pontone]
Ivan, l’ultima gara contro la Vibonese è stata decisa da un tuo gol: come ti senti dopo aver segnato questa rete così significativa?
Eravamo reduci da due brutte partite e l’incontro con la Vibonese era sicuramente molto importante. Proprio per questo, è stata una grande soddisfazione aver risolto la partita con un gol ed una bella prestazione. Sono molto contento per questa vittoria, fondamentale per me e soprattutto per la squadra.
Quanto può essere importante il trionfo sui calabresi per il cammino dell’Unicusano Fondi?
Aver portato a casa questa gara è stato importantissimo, anche perché la Vibonese doveva assolutamente vincere se aveva l’intenzione di riaggrapparsi al treno salvezza, poiché bene o male le squadre a rischio retrocessione sono poco distanti tra loro. Grazie a questi tre punti abbiamo messo a distanza le ultime della classe e ci siamo allontanati dalla zona bassa della classifica, il che è molto importante e conferma che stiamo disputando un ottimo campionato.
Qual è il bilancio del tuo 2016 e quali sono gli obiettivi che hai in mente di raggiungere in questo nuovo anno?
Di questo 2016 posso dirmi molto soddisfatto. Ho raggiunto grandi traguardi: a Chieti, ad esempio, nell’anno solare ho realizzato 14 gol. L’unica esperienza da archiviare è stata la parentesi al Lugano, ma ho avuto comunque la fortuna di ritrovarmi a Fondi e sono molto contento di ciò. Il mio obiettivo è quello di arrivare il più alto possibile con questa squadra. Sarebbe un grande traguardo per me raggiungere quota 8 gol stagionali. So che è una sfida difficile, ma ci proverò fino all’ultimo.
Se dovessi dare un voto da 1 a 10 all’inizio di stagione della squadra, quale valutazione daresti?
Darei un 7,5 perché stiamo facendo grandi cose. A volte abbiamo perso dei punti che non dovevamo perdere, e questo è forse l’unico aspetto negativo. Sono comunque molto soddisfatto perché stiamo facendo veramente bene.
L’Unicusano Fondi è stata protagonista di numerose imprese, prima tra tutte la vittoria sul campo del Foggia: quale ricordo conservi di quella storica serata?
Quella di Foggia è stata una notte magica, ho ancora impressa nella mente tutta la gara, attimo per attimo. E’ stata un’impresa anche e soprattutto perché la partita era cominciata male e credevo si tramutasse in una disfatta, ma il mio gol ha riaperto il match e da lì in poi siamo stati perfetti. Con quella vittoria abbiamo dimostrato di essere una grande squadra, abbiamo vinto la paura che avevamo all’inizio e siamo stati protagonisti di un trionfo fantastico.
Dopo quella partita, però, il Fondi ha attraversato un momento abbastanza difficile: nelle tre gare seguenti, sono arrivati due pareggi ed una sconfitta. Il trionfo sulla Vibonese può essere l’inizio di una lunga serie positiva?
E’ stato un momento abbastanza difficile dato che abbiamo avuto un calo, non solo fisico ma anche mentale. Con la Vibonese eravamo praticamente obbligati a vincere e lo abbiamo fatto, esprimendo il nostro calcio e mettendoci la giusta cattiveria. Prima di quella sfida eravamo un po’ frenati mentalmente, ma spero che questa vittoria posta sbloccarci in modo da continuare a giocare come prima.
Al rientro dalla sosta c’è subito il big match con il Catania, partita cruciale per il cammino della squadra: quanto sarebbe importante sconfiggere gli etnei?
Credo che nel nostro girone ci siano cinque squadre nettamente superiori a questa categoria, sia per mentalità che per gestione societaria, ovvero Lecce, Juve Stabia, Foggia, Matera ed appunto Catania. Fatto sta, però, che non abbiamo mai perso con nessuna di queste. Questo dimostra che non abbiamo paura di nessuno. Il Catania sta dimostrando di essere una gran bella squadra, perché è partita con una sostanziosa penalizzazione e nonostante ciò sta scalando la classifica. All’andata ce la siamo giocata alla pari, sappiamo che ora al ritorno non sarà facile, ma proveremo a vincere come ci proviamo sempre.
Quest’anno hai dimostrato di trovarti più a tuo agio in posizione di mezzala: definitivamente archiviata la possibilità di vederti trequartista?
E’ da tanto che non gioco nella trequarti campo, anche se è un ruolo che mi piace molto e che ho ricoperto in passato. Se dovessi tornare in quella posizione, sicuramente sarei un trequartista atipico dato che in campo attacco sempre la profondità. Però, viste le mie caratteristiche, sicuramente il ruolo di mezzala è quello che mi rispecchia di più. Comunque sia, sono un giocatore molto duttile e posso giocare ovunque a centrocampo. Io sono completamente a disposizione del Mister, però devo riconoscere che questo assetto tattico valorizza maggiormente le mie qualità.
Parlando proprio di Pochesci, qual è il tuo rapporto con lui?
Con il Mister c’è un rapporto di stima reciproca, è un tecnico che pretende molto dai suoi giocatori perché sa che questa rosa ha grandi potenzialità. Prima di ogni gara mi trasmette sempre la carica giusta. Il nostro allenatore è un guerriero, un combattente, come del resto lo sono io in campo. Perciò, mi lascio sempre guidare da lui, che è in grado di propagarmi sempre energia positiva.
Che clima si respira all’interno dello spogliatoio rossoblù? Com’è stato il tuo ambientamento a Fondi?
Stiamo facendo molto bene sul campo e nell’ambiente c’è un grande clima. Credo che tra i due aspetti ci sia un grande legame. Il mio ambientamento è andato alla grande, perché sono circondato da persone che sono grandi uomini prima di essere grandi giocatori. Ci aiutiamo l’uno con l’altro e posso dire che tra di noi si è creato un grande gruppo.
L’anno scorso in Serie D con il Chieti, quest’anno in Lega Pro con l’Unicusano Fondi… sogni un giorno di salire ancora di categoria? Reputi concreta la possibilità di farlo con questa maglia?
Chiaramente sono lusingato dalla possibilità di andare in cadetteria, anche l’anno scorso avevo la possibilità di andarci ma alla fine scelsi il Lugano. Ai giorni d’oggi mi rendo conto di aver sbagliato questa scelta, ma a prescindere da ciò sono convinto che con il lavoro ed il sacrificio potrò affacciarmi in futuro a questo campionato. Spero vivamente di arrivarci con questa maglia, perché la società ha l’obiettivo concreto di entrare nel calcio che conta.
A proposito di Serie B, si dice che molti club del campionato cadetto siano sulle tue tracce…
Ci sono tante voci, che fanno sicuramente piacere, ma allo stesso tempo io penso a lavorare sul campo e a dare il massimo per questa maglia. Al mercato ci pensa il mio procuratore, com’è giusto che sia. Ma alla fine le chiacchiere se le porta via il vento (ride, ndr.)
Eppure il tuo nome sembra essere in cima alla lista dei desideri dell’Avellino…
Anche l’anno scorso ero stato vicino agli irpini, credo che se arrivasse una loro offerta sarebbe assai difficile dire di no. Avellino è una grande piazza e sicuramente sarebbe una destinazione gradita.
Qual è, a tuo avviso, il miglior pregio dell’Unicusano Fondi?
E’ una società ambiziosa, con una grande voglia di fare, ma soprattutto molto alla regola: quando dicono una cosa, è quella lì, non cambiano mai le carte in tavola. Inoltre, più di ogni altra cosa, sono molto seri, anche per quanto riguarda l’aspetto economico. Non è gradito che venga detto, ma fatto sta che ogni fine del mese arriva puntualmente lo stipendio. E questo è un aspetto fondamentale, perché in passato, quando ero ancora in altri club, mi è accaduto diversamente. Purtroppo in Italia si verificano molti di questi casi…
Infine, ti chiedo un giudizio sull’annata della squadra rossoblù: dove può arrivare questo gruppo?
Posso esprimere un giudizio ampiamente positivo. Una neopromossa che chiude l’anno al settimo posto, dopo aver messo in difficoltà tutte le squadre che occupano i vertici alti della classifica, credo non si trovi da nessun’altra parte. Perciò, questa squadra è solo da applaudire. Sappiamo bene che ci aspetta un 2017 difficile: nessuno ci regalerà nulla e dovremo andarci a prendere quello che ci spetta. Sarà un girone di ritorno affatto facile, ma noi dobbiamo avere la fame che abbiamo avuto all’andata, con lo scopo di far capire chi siamo.