“Se il calcio fosse una religione, Maradona sarebbe Dio”, sentenziava qualcuno. Ne aveva diciassette Diego nel 1977, quando il Trap conquistava i primi titoli da allenatore, Sandro Mazzola tirava gli ultimi calci, Francesco Moser conquistava la maglia iridata in Venezuela e Niki Lauda vinceva il secondo Mondiale alla guida del Cavallino. E il 21 luglio di quarantacinque anni fa a Itri si svolgeva la finale del più bel ‘Torneo dei quartieri Madonna della Civita’. El Pibe era capace di mischiare il sacro con il profano. E quando piazza Incoronazione era affollata per il Bicentenario dell’Incoronazione (scusate il gioco di parole) della Santa Patrona, al campo sportivo una ventina di appassionati rincorrevano un pallone per stabilire il quartiere più forte sotto il Castello medievale. Molti di quei ragazzi inoltre erano il serbatoio della Nuova Itri. Al cuore non si comanda… e così il laureando Giuseppe Paparello (da allenatore è statoil primo a guidare i biancazzurri in Eccellenza) riuscì addirittura a spostare la tesi per non mancare all’ultimo atto… Quei tornei erano sentitissimi e a volte si andava oltre, ma poi si tornava amici come prima. Vi era un quartiere come San Gennaro che aveva anche un gruppo ultras… E in questo 2022, dopo il ritorno del ‘Mundialito’, a Itri riecco anche il torneo della ‘Madonna della Civita’, a partire dal 18 luglio presso lo stadio Comunale. Si era svolto anche nel 2015 e 2016. Inseguendo (anche più di) un gol, sotto il cielo di un’estate itrana. Il regolamento del torneo prevede che siano presenti in campo un massimo di cinque tesserati contemporaneamente. Sono obbligatori almeno due Over 40 sul terreno di gioco che possono fare cambi tra di loro. Ci sarà un girone unico da cinque e passeranno le prime quattro.
per Sportpontino.com Antonio Capotosto