Parla Nicola Ciarlone dirigente storico del Fondi Calcio

Una delle colonne portanti e degli emblemi della rinascita del calcio a Fondi. Con la sua esperienza, passione e senso di appartenenza ha sostenuto e consigliato i nuovi pionieri del movimento rossoblù, vedendo realizzato nel giro di pochi anni ciò che in precedenza era stato progettato e desiderato. Perché il legame tra Nicola Ciarlone e il Fondi Calcio è e sarà indissolubile.

“Ad un certo punto avrei potuto intraprendere altre strade, ma ho sempre preferito restare qui. Con il Fondi ho girato l’Italia, siamo stati in tanti stadi prestigiosi e porto dei ricordi indelebili, come ad esempio la vittoria della Coppa Italia. E’ stato un brutto risveglio ritrovarsi in pochi mesi a passare dai campi professionistici a quelli di Terza Categoria, ma per fortuna adesso c’è uno staff che ha le idee e la voglia di attuarle. La cosa più importante è proprio questa: la programmazione. Tutto quello che avevamo fissato come obiettivo sei/sette anni fa è, ad oggi, diventato realtà. Nulla arriva per caso, c’è bisogno di tempo, pazienza e tanto lavoro. Prima o poi si raccoglie ciò che si semina: il calcio non è scientifico ma di sicuro meritocratico. Così come quello che abbiamo stabilito come target più recentemente, saranno delle tappe di crescita per le stagioni future. Perché è pur vero che abbiamo raggiunto dei buoni livelli, ma c’è sempre da migliorare. La cosa più bella da vedere è che quelle persone che erano con me anni fa hanno acquisito esperienza, ogni anno apprendono cose nuove e portano quel valore aggiunto al Fondi. Sono orgoglioso di essere stato una parte integrante che ha permesso a questi ragazzi di crescere. Parlo del direttore Noccaro, dei mister De Santis e Di Fazio, della Presidentessa Brunella, di Alessia: da questo gruppo è partito tutto e pian piano si sta ampliando, introducendo figure nuove e che con noi stanno crescendo, dando del valore aggiunto”.

“L’elemento cardine al Fondi Calcio? La programmazione. Tutto quello che avevamo fissato come obiettivo si è avverato. Purtroppo in molte altre società vedo improvvisazione. La verità è che non siamo a Roma, dove bussi in un quartiere e trovi 30/40 ragazzi pronti a giocare a calcio. Noi dobbiamo essere bravi a cercarli, ma soprattutto a prepararli. La missione societaria è questa: coltivare il vivaio e far crescere i giocatori, attraverso la scuola calcio e l’agonistica, entrambe Elite. Prova della nostra programmazione sono gli ultimi gruppi usciti dall’attività di base, così come i 2010, che costituiranno l’Under 14 del prossimo anno e hanno già avuto modo di togliersi soddisfazioni. C’è del potenziale a Fondi per le stagioni future”.

“Le prossime tappe di crescita? Ne parliamo spesso, sono delle occasioni per alzare l’asticella. Ci si può arrivare in due modi: guadagnare una categoria più importante con la Prima Squadra, che possa essere la Promozione o l’Eccellenza. Sarebbe importante per far sì che i ragazzi cresciuti con noi rimangano qui, sono palcoscenici in cui gli Under fanno la differenza e averli a disposizione dopo che abbiano fatto un percorso con noi sarebbe importante, anche perché garantirebbe un senso di appartenenza non indifferente, e di sicuro consentirebbe di riportare al campo tanti tifosi e appassionati. Perché quando si lavora bene con i giovani si è apprezzati, però giocare con la Prima Squadra in una categoria superiore risveglierebbe l’interesse e la fame di calcio che ha questa città. L’altro percorso, che poi può essere collegato, è quello di alzare ulteriormente l’asticella con l’agonistica. Non competere soltanto per la salvezza, ma per qualcosa in più. Provare a puntare ai playoff, con almeno una delle quattro categorie, o come fanno le romane cercare di riuscirci con tutte. Quest’obiettivo si raggiunge con il lavoro a partire dalla scuola calcio, producendo dei profili che è difficile trovare altrove. Attualmente già vedo dei gruppi che hanno del potenziale, ma che quest’anno non lo hanno potuto esprimere al massimo per tanti motivi. Proprio per questo dovremo crescere ulteriormente, compiere quello step che ci porti a passare da una società élite nel panorama provinciale, ad una società élite a livello regionale”.

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